Intossicazione cadmio

Forse non tutti sanno che molti metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio e il piombo, alluminio sono diffusi nell'ambiente e nel cibo che mangiamo e non tutti sanno che il loro accumulo nell'organismo può causare problemi nervosi, malattie immunitarie e tumori.


I metalli tossici vengono da molti definiti come “killer subdoli” poiché si sostituiscono nell’organismo ai minerali necessari per la vita, alterando funzioni e strutture biologiche.
Il piombo sostituisce il calcio nel cervello, il cadmio sostituisce lo zinco e l’alluminio sostituisce il magnesio. La sostituzione permette ai sistemi enzimatici, vitali per la nostra salute, di continuare a funzionare, ma non di funzionare esattamente come prima. Il metallo incorporato causa infatti una o più alterazioni fisiologiche. Le reazioni non avvengono esattamente come prima, ma trovano una via alternativa, danno vita ad una variante che inevitabilmente determina delle conseguenze negative per l’equilibrio generale. L’organismo può rimediare a questa varianti se avvengono per un periodo limitato di tempo, tuttavia se perdurano abbastanza a lungo, non è più possibile porvi rimedio.

Il cadmio è un metallo estremamente tossico al quale non è riconosciuta alcuna funzione necessaria nell’organismo. L’intossicazione di cadmio contribuisce all’insorgenza o allo aggravamento di un elevato numero di malattie fra cui alcune letali come le malattie cardiache, cancro e diabete. Questo metallo sostituisce lo zinco in molti complessi del nostro corpo e molteplici sintomi causati dalla sua intossicazione possono essere ricondotti ad una mancanza di zinco indotta da cadmio. Inoltre rimuovendo lo zinco, esso appare alto o normale negli esami. 



Al giorno d’oggi l’incidenza di intossicazioni di tale metallo pesante sono in aumento a causa di numerose ragioni: una delle principali è la carenza di zinco in molti cibi comunemente consumati. Infatti lo zinco, che ha effetti protettivi dal cadmio, stà diventando sempre più carente nel suolo e di conseguenza anche nei cibi. Inoltre la manipolazione dei cibi raffinati riducono ulteriormente l’assorbimento di zinco.

Il cadmio si concentra in reni, fegato e in tali organi viene considerato più tossico di piombo e mercurio. Ma lo troviamo anche nel cervello, nel periostio, nei testicoli, nei polmoni, nelle pareti arteriose e nelle articolazioni, ed interferisce inoltre nelle razioni enzimatiche. Talvolta ci vuole un anno di terapia prima che risulti evidente negli esami, soprattutto il mineralogramma del capello.

Quali sono le fonti di tale metallo?
– Le più comuni sorgenti di cadmio sono alimenti come il riso ed il grano che crescono in terreni contaminati da fanghi di depurazione, fertilizzanti su perfosfati e dalle acque per irrigare contaminate da fabbriche a monte oppure da terreni agricoli iper-irrorati da antiparassitari e concimi chimici.
– Anche i pesci dell’oceano come tonno ed il merluzzo concentrano nei loro tessuti quantità significative di tale metallo.
– La dieta ad alto contenuto di cibi raffinati è una fonte indiscussa di cadmio, in quanto carente di zinco.
– Viene usato come materiale di rivestimento nei contenitori delle industrie alimentari; principalmente in quelle che producono caffè torrefatto, bibite gassate e in quelle industrie che lavorano grano e carne.
– Nella carta delle sigarette (fumare un pacchetto equivale ad ingerire circa 2-3 mcg di cadmio).
– Viene usato come fungicida e quindi lo si usa un po’ dappertutto assieme a rame e a mercurio: sulle sementi, nei silos dei cereali, per la pulizia di piscine ed acquedotti, ecc.
– Nelle tubature in plastica (alcuni tipi di PVC).
– Nelle batterie e nelle saldature delle scatolette alimentari.
– Nelle vernici, nei pneumatici e In certe plastiche come stabilizzante; il problema maggiore sorge quando vengono eliminate attraverso l’inceneritore,

Quali possono essere le conseguenze di tale intossicazione?
Alopecia, anemia, aterosclerosi, artriti, reumatismi, cancro, problemi cardiovascolari, ipertensione, ipotensione, diabete, enfisema, calo della libido, affaticamento, calo ponderale, emicrania, schizofrenia, leucemia, problemi della crescita, tendenza alle infiammazioni, osteomalacia, dolori lombari, sterilità, disfunzioni del sistema endocrino.
L’eccesso cronico di Cadmio può condurre ad anemia microcitica ipocromica ed a a proteinuria.



Quali sono le sostanze che lo contrastano?
Il cadmio viene ridotto da zinco, calcio e selenio, assorbito e rimosso dalla zeolite.

Come avere la conferma di tale intossicazione?
Un buon sistema, dato che il cadmio non si ferma molto tempo nel flusso sanguigno, è quello di rivolgersi al test del mineralogramma del capello, uno dei meno invasivi per accertare la presenza di metalli pesanti.

Per questa ragione è opportuno seguire periodicamente un programma di disintossicazione e la zeolite è un valido strumento per attuarlo.