Le zeoliti sono minerali di
origine vulcanica, con una struttura cristallina regolare e microporosa, caratterizzate
da una enorme quantità di volumi vuoti interni ai cristalli.
La parola zeolite
deriva dal greco zein, "bollire" e lithos, "pietra", da
“pietra che bolle”, perche quando viene scaldata libera acqua senza modificare la struttura
dell’alluminio silicato idrato.
Le zeoliti possono scambiare
i metalli siti nei loro canali con altri metalli; ad esempio, se una zeolite di
sodio viene immersa in una soluzione di potassio concentrata tale zeolite
diverrà una zeolite di potassio .
Grazie alla loro struttura,
le zeoliti rappresentano una classe di setacci molecolari con elevata
selettività.
Per aumentare l’efficacia
terapeutica, la zeolite può essere attivata. Il processo di attivazione
consiste nell’incrementare la porosità o nell’aumentare la superficie del
materiale, attraverso la diminuzione delle dimensioni delle particelle,
in modo da incrementare il potere legante o adsorbente.
La zeolite è classificata
come sostanze ad uso orale adatte ad
assorbire, chelare e rimuovere sostanze dannose e tossiche nel tratto
gastro-intestinale (es. metalli pesanti, micotossine, nitrosamine, ammonio,
cationi radioattivi, pesticidi), riducendone l’assorbimento da parte
dell’organismo.
(fonte: tratto da tesi Prof. F. Manna - Università Sapienza Roma)