Co-adiuvante antitumorale

Esistono numerose ricerche scientifiche che dimostrano l'effetto anti-tumorale  e antiossidativo della zeolite- clinoptiolite. Per approfondire è possibile consultare il sito della National Institutes of Health Center for Biotechnology Information oppure qui è disponibile un breve riassunto.  

Studi in vitro della coltura dei tessuti hanno  dimostrato che la zeolite tritata finemente comporta
- Inibizione della proteina chinasi B (c-Akt) 
- Provoca l’espressione di p21WAF1/CIP1 e p27KIP1-proteine inibitrici - tumore 
- Blocca la crescita cellulare di molteplici linee-cellulari tumorali
In Austria il prof. Wolfgang Toma dell' ospedale di Villach, utilizza la zeolite in oncologia allo scopo di ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia tradizionale.  Un miglioramento della vitalità, benessere generale e dell'appetito compaiono nella maggior parte dei pazienti (ca. 70%) nell'arco di massimo 7 giorni. Particolarmente degni di riscontro si sono dimostrati i risultati in pazienti affetti da tumore trattati con chemio e radioterapia, ove si è riscontrata una maggior  tolleranza di queste terapie  con la somministrazione di zeolite, così da poter considerare la zeolite un eccellente coadiuvante in caso di gravi malattie. 
Infine diversi studi clinici dimostrano che un trattamento con la zeolite influirebbe sulla decrescita dei tumori, indebolendo i segnali delle cellule tumorali e provocando la soppressione dei geni tumorali delle cellule trattate.
Gli effetti collaterali generati dalla radioterapia sono legati all’elevata energia che viene assorbita dalle cellule circostanti la massa tumorale con formazione di radicali liberi che comportano un incremento dello stress ossidativo e dalla reazione infiammatoria locale, anche a livello del derma, che modifica la fisiologia cellulare. La capacità adiuvante della zeolite nella terapia antitumorale, chemio e radio, può essere quindi attribuita alla sua partecipazione alla sintesi proteica, alla capacità di contribuire alla costruzione del tessuto connettivo, all’azione adsorbente, al controllo del metabolismo del calcio nelle cellule da parte del silicio presente nella sua struttura ed infine all’azione antiossidante.
Numerose applicazioni cliniche hanno pienamente confermato tali attività ed il risultato finale è caratterizzato da migliori condizioni di vita dei pazienti trattati, con tempi di recupero funzionali molto brevi dopo le applicazioni di chemio e radio-terapia. Tali risultati sono confortati dai dati chimici che dimostrano un incremento dell’emoglobina fino alla sua normalizzazione ed il netto miglioramento della formula leucocitaria in genere sconvolta dalla terapia. L’organismo è quindi in grado di reagire meglio nei confronti del tumore rendendo più efficaci le terapie. 
(fonte: tratto da Pubmed - National Institutes of health National Center for Biotechnology Information)