venerdì 21 novembre 2014

Arsenico, alluminio e bario nelle acque imbottigliate?

Arsenico, alluminio e bario nelle acque imbottigliate?



Uno studio, effettuato da esperti nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’Euro Geo Surveys Geochemistry Expert Group risalente al 2010, attesta che l’arsenico è presente in diverse marche di acque in bottiglia, in buona compagnia soprattutto dell’alluminio e del bario.

Disparate analisi di laboratorio e articoli di giornale evidenziano come - dal Lazio alla Toscana, dall’Umbria alla Liguria, dalla Sardegna alla Puglia - l’acqua piovana e la terra contengono massicce quantità di metalli pesanti soprattutto, l’alluminio e il bario.

Ultimamente aumenta sempre più la sensibilità e l'interesse della popolazione verso le così dette "scie chimiche". Non sappiamo quanto di vero ci possa essere, certo è che le varie fonti presenti in internet stanno producendo sempre più documenti che provano la presenza di metalli pesanti nei terreni e nelle acque circostanti.

Dall’aerosolterapia bellica coattiva della NATO in Europa, alle conseguenti piogge acide che terminano nella falde acquifere, da cui si attinge l’oro blu per il consumo umano. Il concetto di limite stabilito dalla legislazione nazionale e internazionale non è dettato da parametri biologici su indicazioni di sicurezza, ovvero pari a zero, bensì dettato da interessi economici. Ergo, non ha alcuna valenza scientifica e non protegge la salute degli esseri umani dagli agenti inquinanti. Il popolo italiano - secondo le statistiche ufficiali - è il maggior consumatore al mondo di acqua con le bollicine imbottigliate. ( fonte )

Per depurare e disintossicare l'organismo dai metalli pesanti si è rivelata efficace utilizzare la zeolite attivata.
http://www.acqueinbottiglia.fondazioneamga.org/normativa.asp